mercoledì 16 marzo 2011

BUIO IN SALA ovvero GENOVA

Ho già scritto qui, care Nate, quanto io ami Genova. Non mi sono mai applicata più di quel tanto per cercare un perché. Ho sempre vissuto quella città come un piacere puro e svincolato dall'intelletto.
Poi, domenica, ho visto questo film e ho capito.

Genova di Michael Winterbottom


Lei, la trama: E' la storia dell'elaborazione di un lutto in una famiglia. La madre muore e il padre e le due figlie devono affrontare il baratro. Decidono di cambiare città per un anno e da Chicago, vanno a vivere a Genova. 
Lui, il regista: Se dovessi dire solo due parole su Winterbottom, direi che è quello che gira quasi tutti i suoi film con la camera a spalla e Genova non mente. Mai un cavalletto, mai un'immagine ferma, sempre in movimento a seguire i personaggi, carpirne le parole, svelarne gli sguardi più celati. E' un regista "impegnato", che affronta sempre temi ostici, controversi (Benvenuti a Sarajevo, Road to Guantanamo) e questo non è da meno.
Lui, l'attore: E' il suo anno, è l'anno di Colin Firth, protagonista di questo film. E continuo così con la carrellata degli attori che amo di più. Io l'Oscar glielo avrei dato già per A Single Man. Passa attraverso personaggi così diversi, e pure così reali. Grandissimo.
Il backstage: Questo è un film girato senza troupe. Niente direttore delle luci, niente scenografo, niente comparse. Solo una truccatrice e una costumista. La casa dove vivono il padre e le ragazze è stata arredata da loro. Winterbottom ha dato loro dei soldi prima di girare e l'hanno arredata. Il film è girato in digitale. Ecco, con una videocamera un po' più bella di quella che usiamo per i filmini dell'estate. That's cinema!!
Dentro il senso: il centro storico di Genova è tortuoso, labirintico. Non sai mai cosa aspettarti alla fine di un vicolo e che meraviglia quando in fondo scorgi il mare. Le strade di Genova come le anime di queste tre persone, così amorevolmente unite e così sole di fronte all'enormità del lutto. Il dolore è fatto di solitudine, ne ha le sembianze. Un film senza lacrime. Un film sempre in bilico. Sembra che alla fine della stradina possa compiersi un'altra tragedia e invece non accade. Un film, come dice Firth in un'intervista "che ti lascia addosso il sale sulla pelle". Il sale del mare di Genova. Che è quello che li salverà.

5 commenti:

  1. Il film non l'ho ancora visto. Ho anch'io un grande amore per la città degli amori in salita. Una città da conquistare, segreta e austera, scintillante di luce in certe mattine d'inverno come una grande capitale al di la del mediterraneo.

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  2. Non posso che condividere con te l'amore per la mia bellissima città ,un saluto Chiara

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  3. @bimbo: sottoscrivo le tue meravigliose parole.
    @Chiara: come mi piacerebbe girare per Genova con una genovese!!!
    @mamma F: un pochetto impegnativo, diciamo non da fine settimana :)

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  4. mi associo nell'amore per questa città. Bimboverde l'ha perfettamente descritta!!
    Si trova facilmente in giro questo film? Mi ha catturato la tua recensione!!!

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