mercoledì 23 marzo 2011

BUIO IN SALA ovvero ORIZZONTI DI GLORIA

Mamma C e Mamma F, sono tempi strani, difficili. E così anche i pensieri si fanno un poco più pesanti.
Oggi propongo un film in bianco e nero. Definisco subito il colore, perché per lo spettatore fa molta differenza. Gnomo Uno crede che la mia infanzia sia in bianco e nero, perché è stata tanti anni fa, "come i film vecchi", mi dice. Io gliel'ho spiegato, ma non penso che creda nella mia fanciullezza in technicolor.
Io adoro il bianco e nero.
E poi questo non è un film. E' il Film.

Orizzonti di Gloria di S. Kubrick (1957)

Kirk Douglas e Stanley Kubrick sul set.
Lui, Il Regista: Penso che un artista sia veramente tale quando la propria genialità strabordi rispetto all'opera. Si contano sulle dita di una mano i grandi registi. E senza dubbio il primo è l'immenso Stanley Kubrick. Gira questo film a 29 anni. Sì, potete rimettervi sulla sedia se siete caduti, aveva proprio 29 anni. La sua pur breve filmografia è arcinota, sebbene i suoi primi film siano sicuramente i meno visti. Ma in Il bacio dell'assassino, Rapina a mano armata e Orizzonti di gloria c'è tutto il Kubrick successivo. Io ve li consiglio.
Il bianco e nero di questo film è così perfetto, puro, poetico. Non dimentichiamo che Stanley prima di tutto era un fotografo. Vale la pena guardarlo anche senza audio.

Lui, l'attore: Kirk Douglas nel pieno del suo splendore. Faccia da tormentato, da vibrazioni. Si sente che tra i due (Stanley e Kirk) scorre quel qualcosa che rende speciale le relazioni. E dopo, solo dopo, abbiamo saputo quanto difficile fosse lavorare col regista, già a trent'anni.

Lei, la trama: qui trovate quella esaustiva. In sostanza è un film sulla guerra, sulle perverse deviazioni a cui conduce, sul peso della sorte, sulla morte della dialettica, ma anche sulla compassione. 

Concedetemi due video. Solo per onorare questo capolavoro.
Il primo è una carrellata di quasi un minuto e mezzo, a procedere e a seguire. Le famose carrellate di Kubrick. Guardate i soldati, prima sparsi ai lati della trincea, poi, man mano che le bombe crepitano, sempre più immobili e schiacciati, si fanno fango e roccia. 



Il secondo è la scena finale del film: la brutalità del conquistatore, la figura della donna in guerra, la violenza fatta anche di sguardi, e la consapevolezza che nei bassofondi vincitori e vinti sono sulla stessa barca.



Il titolo del film è tratto da Elegy Written in a Contry Churchyard di Thomas Gray:

Il vanto dell'araldica, la pompa del potere
e tutto ciò che la bellezza, tutto ciò che la ricchezza hanno mai dato
attende allo stesso modo l'ora inevitabile:
gli orizzonti di gloria non portano ad altro che alla tomba.

5 commenti:

  1. bello. per una volta ho potuto gustarmi i video come si deve...

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  2. Questo di kubrick non l'ho visto, ma sono d'accordo con te che sia un genio. Il primo video è molto bello, adesso capisco ancor di più la scena iniziale di "Salvate il soldato Ryan".

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  3. mamma che filmone!!!! me lo ricordo -male- ma me lo ricordo!! e certe atmosfere, certi dialoghi, certe espressioni del viso, le sa riprendere solo lui. alla faccia che i film in b/n sono datati!! Grazie anche per la tua presentazione, davvero passionale! :)

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  4. Cavolo, complimenti per la recensione!
    Questo è stato uno dei primi film di guerra che ho visto e hai ragione sul b/n. Anche a me piace moltissimo. A Kubrick non gli si può dire proprio niente!

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