E così entriamo, in onore di Come diventare un esploratore del mondo...
E ammiriamo.
Un vecchio televisore con un antico paio di cuffie rimanda le immagini della loro via preferita, e le parole e i suoni e i rumori.
Oggetti arrugginiti-faccette lo sovrastano. E poi scatole nere da annusare e da sbirciare. Colori catalogati, fino a quel quaderno in alto a destra con i disegni dei bambini di una scuola che hanno riproposto le loro torri bolognesi.
Oggetti abbandonati nelle vie cittadini, accolti e rivestiti di una nuova promessa di vita.
E poi un quadernetto appeso: le esplorazioni a bassa risoluzione. Quelle che piacciono a me, più di tutte, quelle segnate velocemente e custodite nel solito piccolo quaderno che vive nelle profondità più recondite delle mie e sono sicura delle vostre borse.
Quei piccoli tesori che si consumano di contenuti e segni strani e che raccolgono e testimoniano il nostro essere al mondo. Quanti ne ho nascosti in piccole scatole? Decine, penso.
E poi ripartire e gironzolare e ricordarsi ogni minuto dei due anni passati lì. E le corse in bici che la lezione era iniziata e là che ho incontrato Dalla e lì che mangiavo il gelato e ancora dietro l'angolo dove ammiravo i tortellini che costavano troppo perché i soldi dei miei dovevano durare tutto il mese. Per orgoglio, più che per altro.
E girare l'angolo e ritrovarsi in un negozio che avevo studiato da casa. Ma viverlo come una sorpresa.
E capire che la felicità è un sentimento strano, che ti appare nel piccolo immediato momento in cui ti accade e che poi ti si ripropone tempo e tempo dopo, ripercorrendo una via, svoltando l'angolo, rigustando un gelato.
è strano, anche per me Bologna è legata a sensazioni di solitaria felicità. che voglia di tornarci.
RispondiEliminaordunque: si organizza? vi aspetto qui :)
RispondiElimina:-)
RispondiEliminaSentendo un odore...
RispondiEliminabella la strada dei sensi.
Buona giornata :))
Passa a trovarmi: ho qualcosa per te :)
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