Con tutta probabilità non possederanno nemmeno della carta da lettere. Oggi così difficile da trovare.
Non conosceranno quella gioia che nasce dal vedere una lettera scritta a mano sbucare dalla fessura. No, non lo capiranno com'è.
Come oggi. Quando mia suocera con la solita dolcezza mi ha detto, ma questa è tua?
Avevo lasciato il suo indirizzo, perché lei a casa ci sta, al contrario di me. E ci tenevo che quella lettera avesse qualcuno a casa che l'aspettasse quando sarebbe arrivata.
L'ho aperta veloce e l'ho gustata appieno.
Poi ho cominciato a scoprire i particolari:
E ho guardato come era scritto l'indirizzo, quanto fosse bello l'amico del francobollo. E mi immaginavo il mittente alla scrivania, con i raggi che toccavano la penna e lei che in silenzio scriveva.
E il contenuto l'ho subito appeso. Perché è il tema dei nostri giorni questo. Di quello che stiamo vivendo, quelle sono le parole che usiamo di sera, dopo cena, prima che il K. riparta per continuare quel cammino.
Cosa farebbe la democrazia?
E' una domanda importante. Così fondamentale da dovercela fare ad ogni bivio che incontriamo, ad ogni muro da superare.
La politica è cura. Anche. Cura dei dettagli, amore per i particolari.
Me ne sono ricordata stasera, mentre studiavo questo regalo.
Grazie,
Che accoppiate. Tu e K., Tu e Sybille.
RispondiEliminaC'è speranza.
Amica.
EliminaE' vero come mi mancano quelle lettere che arrivavano per posta, e soprattutto come mi piaceva scrivere la risposta, scegliere la carta da lettera, scegliere il francobollo speciale, andare ad imbucare... e poi ricominciava l'attesa di una risposta :) .
RispondiEliminaAdesso solo pubblicità e fatture nella bucalettere, quasi quasi mi cerco un'amica di penna, ma non di mail. non é la stessa cosa.
Buona primavera
:))
RispondiEliminaÈ stato un piacere!
L'amico del francobollo lo conservo gelosamente. E gli altri li ho attaccati sulla copertina dell'agenda che ho sempre davanti agli occhi...
RispondiElimina