lunedì 23 aprile 2012

SULL'IMPONDERABILE

(Grazie Lisa che mi hai fatto sapere che oggi è la Giornata Mondiale del Libro. E io li onoro con questo...)


Tornavo da scuola dopo aver portato i bambini, tanto stanchi di alzarsi la mattina, ancora piovosa e fredda. Bambini che a colazione mi chiedevano quanto manca alla fine, perché "siamo stanchi".
E lo so, sono le settimane più dure e difficili a scuola.
Ad un certo punto mentre riflettevo su questo lunedì da plasmare, ho sentito alla radio (santa radio subito) l'intervento di un signore, tale Francesco Dell'Oro, introdotto dalla presentazione del giornalista che diceva:
"Dell'Oro ha scritto un libro sull'orientamento scolastico, lui, che era stato indicato come inadatto dai propri professori al proseguimento degli studi. Insomma, gli avevano detto: "Forse è meglio se vai a lavorare"."
Ecco, andate a vedere qui la formazione di Dell'Oro...


Anche a me avevano detto di andare a fare un istituto tecnico. Ho scelto di fare il liceo scientifico anche perché mi avevano consigliato di fare l'istituto tecnico. Ho avuto due esami di riparazione in seconda poi il trend è stato sempre più positivo e senza esami. Sono uscita con 52 su 60 e tuttora rimpiango di non aver fatto il classico.
Dell'Orto nella sua intervista ha esordito con: "Nessuno nell'ambito pedagogico considera una variabile fondamentale: l'imponderabilità nello sviluppo dei bambini."
Qui ci sono dei sinonimi di questa pomposa parola, che aiutano a pensarla.
Spesso ci strafoghiamo di letture, di libri, manuali, blog. Dico noi genitori. Abbiamo la tendenza alla catalogazione, al mettere nei ripiani giusti i nostri figli. La nostra naturale propensione ad aiutarli ci si rivolge contro perché mentre noi mettiamo barriere intorno a loro, loro poi magicamente mutano come crisalidi. Non riusciamo ad immaginare che ci possa essere un lato imponderabile che poi possa aiutarli nel loro sviluppo. I germogli dentro di loro sono così piccoli che tendiamo a non vederli.
Quello che mia nonna mi dice: "Crescerà, non ti preoccupare!" contiene tutto l'imponderabile e ottimista amore del mondo. 
A me fa paura questo terreno che non conosco, perché lo misuro su di me, sulle mie ansie di mamma. Ma a ben pensarci, chi cresce va verso l'alto, verso il cielo e non gli si può negare anche la speranza che un giorno possa riuscire a toccare la luna con un dito.

8 commenti:

  1. L'imponderabile è consolatorio. Al giorno d'oggi, a scuola come in altri ambiti, la parola d'ordine è :uniformare, raggiungere determinati livelli in tempi stabiliti. Secondo me si possono raggiungere vette più alte facendo delle deviazioni. Poi, solo il tempo ci darà delle risposte...Ale

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  2. lo sai qual è la mia paura più grande da quando sono diventata mamma? quella di non riuscire a capire i miei bambini indirizzandoli verso una direzione sbagliata...cmq io ci provo a capirli e speriamo di riuscirci!

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  3. sono perfettamente d'accordo!!!...soprattutto in questo periodo complesso... ti sembra che una parola possa descrivere tuo figlio e le sue difficoltà... poi però lui è già oltre... caspita!!!... proprio vero...imponderabilità=imprevedibilità=unicità... GRAZIE!!!

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  4. :-D una riflessione molto utile...

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  5. Mio figlio più grande ha scelto il liceo delle scienze umane, non come ripiego, ma come scelta e a mio parere ha fatto benissimo, perchè è portato per le materie che studia e ha un aspetto sociale molto sviluppato, quindi sono contenta che la scuola gli piaccia.
    Il problema è invece quando finirà la scuola: che farà? Che futuro? Che lavoro?
    Tutto questo è davvero imponderabile, fuori da ogni controllo... :(

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  6. Io ho fatto il classico nonostante i miei professori delle medie dubitassero che io potessi fare anche solo un liceo... me la sono cavata e sono stata felice. I miei genitori mi hanno lasciato lo spazio e il tempo per germogliare. Spero di riuscire a fare lo stesso con le mie bimbe. Mi piace quello che dice tua nonna, il suo è un atteggiamento sano.

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  7. Ho letto nell'ultimo libro di Luciana Littizzetto scritto con Franca Valeri:
    "E' una cosa che mi hanno insegnato i figli : tu li vuoi portare da una parte e loro vanno da un'altra.
    Tu semini tantissimi narcisi e improvvisamente crescono dei meravigliosi tulipani.
    Ma tu volevi i narcisi, cacchio.
    Poi però quando vedi i tulipani, dici :
    "Sai cosa ? Forse son persino meglio i tulipani..."
    Questo è proprio bello.
    Perchè non è vero che non fioriscono; semplicemente fioriscono diversamente da come vorresti tu." Luciana Littizzetto

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    1. Queste parole della Littizzetto sono meravigliose... e sì, il senso era proprio quello! Grazie!!

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