mercoledì 14 novembre 2012

LA BAMBINA CHE TESSEVA CON LE PENNE

Pochi giorni fa l'Uno si è ricordato del suo compagno che all'improvviso e all'insaputa di tutti si era trasferito in un'altra scuola. Ne avevo parlato qui, a proposito del provare dolore e del cercare di proteggere i propri figli.
"Chissà come sta?"
Mi chiede.

Capisco l'Uno.
Anche perché durante le scuole elementari avevo una compagna, Anna, a cui ero molto legata.
Era di origini toscane e sapevo che era in prestito in questa terra brianzola.
Aveva quest'accento meraviglioso e per me così esotico.
Aveva un fratello più grande e quando andavo a giocare a casa sua ci faceva sentire della musica strana e la loro camera era tappezzata di foto di David Bowie.
Vivevano in un appartamento di un bellissimo complesso centrale della nostra città, tanti appartamenti, un enorme giardino, tantissimi bambini il pomeriggio con cui giocare in cortile.
Solo ora mi rendo conto ripensando a lei, che negli anni a seguire la planimetria del suo appartamento è diventata per me la geografia familiare di tutti i romanzi che ho incontrato nella vita. Nel suo appartamento ho ambientato tutti i libri che ho letto e molti dei sogni a occhi aperti che ho fatto.

L'invidiavo perché aveva una cameretta in comune con suo fratello, mentre io ero isolata nella mia vasta e fredda stanza. L'invidiavo perché lei non poteva mai venire a casa mia, perché io il pomeriggio stavo dai nonni. L'invidiavo perché lei aveva una mamma che faceva le torte anche se non era festa. L'invidiavo perché i pomeriggi giocava con almeno una decina di amici e solo da lei si poteva fare un "guardie e ladri" decente.

Ma soprattutto ammiravo la sua calma, la sua compostezza, il suo sorriso dolce. E invidiavo le sue abilità: durante l'intervallo prendeva la mia o la sua penna colorata (quelle che si usavano negli anni ottanta, profumate da far venire il mal di testa) e cominciava con la punta a fare l'uncinetto. Ricordo il vago profumo della penna, i nostri grembiuli bianchi che si sfioravano, il silenzio di ammirazione e le sue magre mani che lavoravano.

Perché la mia era un invidia che si riversava solo su di me e che già a otto anni metteva in dubbio il mio stile di vita, le mie relazioni e sì un po' soffrivo, ma un po' mi sentivo un'eletta ad avere Anna accanto a me.

Lei è un'altra BDGO, che Stima ha così ben definito, ha un volto pallido pallido, corti capelli castani e due occhi blu grandi come il cielo.

Un giorno d'estate Anna mi dice che se ne va. Torna in Toscana. Anzi, non me lo dice lei, me lo dice sua mamma, alta alta, un giorno sulla porta di casa sua. Anna abbassa gli occhi come me, accomunate da un dolore inenarrabile.

Da brave amiche i mesi successivi ci scriviamo. Poi sempre più raramente. Fino al silenzio.

Io la cerco ancora Anna.
Ogni tanto digito il suo nome e cognome su fb. E analizzo invano i volti.
Ma lei non c'è mai. Devo convincermi forse che Anna deve restare lì, tra quei dolci e un po' struggenti ricordi.
E forse anche l'Uno lo deve fare.

11 commenti:

  1. Mi sa che tutti abbiamo un amico/a lontano nell'infanzia, ma forse è lì che dobbiamo lasciarli perchè il nostro amico-bambino è lì che vive e gioca con noi piccole.
    Anch'io avevo un amico che trovavo a casa dei miei nonni. Ora i miei nonni non ci sono più, la casa lontana non c'è più, lui l'ho perso, ma io mi rivedo con lui in quella casa ed è là che dobbiamo stare.

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    1. Sono arrivata a questo finale dopo anni e anni. Ma lo vivo ancora come una sconfitta...

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  2. forse ho ricordi troppo sepolti, tendo a negare il sentimento della nostalgia. devo lavorarci su... questo post è molto emozionante, grazie

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    1. Io navigo nella nostalgia e dovrei liberarmene un po'. E' spesso una zavorra.

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  3. Io sono stato un bambino che è andato a vivere da un'altra parte. E di bambini che sono andati via ne ho incontrati.

    Sai, io credo che "proteggere" i figli dal dolore sia naturale, ma non sia giusto. Invece che proteggerli, credo sia meglio insegnar loro a convivere con esso e a gestirlo, perché non ci sarà sempre una mamma o chi per lei a proteggerli. La perdita, il lutto fanno parte della vita, e forse si impara meglio a gestirli da bambino....

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    1. Hai ragione. Su questa cosa ci devo lavorare. Di brutto...

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  4. Penso che gli amici persi per strada durante il cammino della vita, si ritroveranno sempre nei nostri ricordi, che ci portano inevitabilmente alla nostra infanzia. E questo ci fa crescere dentro e fuori. E ancora sognare..

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  5. Davvero un bel post... da tanto tempo non riuscivo a fare un giro dei miei blog preferiti e sto trovando gradite sorprese!!!

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    1. Oh come ti capisco. Anche io nell'affanno quotidiano a volte mi perdo. Poi rifaccio il giro dei blog e mi 'rimpolpo' di pensieri... Grazie...

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  6. Buongiorno,

    Grossetofiere Spa è una società a partecipazione pubblica con lo scopo della promozione, organizzazione e gestione di esposizioni e fiere nel territorio provinciale di Grosseto. Tra le fiere in programma per il 2013, abbiamo la 4^ edizione di “Giardini di Marzo”- mostra dedicata al florovivaismo e giardinaggio:22-23-24 marzo 2013.
    La nostra proposta è di estrema attualità e ben si inserisce in un tessuto produttivo del settore che in Maremma annovera oltre ad aziende blasonate, anche un vasto numero di piccoli e medi imprenditori.

    Vi scriviamo perchè nell'occasione della fiera Giardini di Marzo, sarebbe nostra intenzione organizzare un appuntamento con blogger, esperti, giornalisti del settore ed altre figure che possono essere interessate al tema del verde e alla comunicazione. E’ questa una fase conoscitiva nella quale vogliamo cercare di capire se c’è interesse tra le categorie sopracitate . Nel caso di una risposta positiva procederemo in seguito ad avviare la stesura di un progetto nel quale saranno definit temi, modalità e location del meeting.

    Allo stesso tempo sarebbe interessante da parte di tutti ricevere suggerimenti in merito agli argomenti che eventualmente potrebbero essere tratti durante questo incontro.


    Restiamo a Vostra completa disposizione presso:
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    L’addetto Stampa di Grossetofiere Spa: Sandro Cacciola sandrocacciola@grossetofiere.it 328 9593140

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