mercoledì 27 aprile 2011

BUIO IN SALA ovvero SPONGEBOB IL FILM

Amiche NxD, dopo il maestro, voi direte, sei passata a questo? Eh sì. Eh già. Viviamo nel pieno il periodo post-moderno caratterizzato da una feroce miscela di alto e basso. Di colto e incolto. Di elitario e di popolare. Canto la mia ode a:

SPONGEBOB IL FILM (2005)
di S. Hillenburg


Lui, il mito: avete presente al'antitesi dei Simpson (che rimangono nel mio cuore al numero uno tra i cartoni per adulti)? Eccolo, è lui. Tanto loro sono scafati, maliziosi, irriverenti, cattivi, politicamente scorretti, quanto lui è tenero, sempre felice (ma felice veramente), ingenuo, ottimista e speranzoso. Tanto loro quanto lui ai miei occhi incarnano benissimo lo spirito statunitense: le elite (dai, pensiamoci bene, hanno grandi scrittori, grandi artisti, grandi attori, grandi registi....) e il popolo (un po' bambini, che non capisci se ci fanno o ci sono, entusiasti per un nonnulla...).
E poi il bello di Spongi è che si pone, con pochi altri, in quel gruppo di cartoni adatto a tutte le età (I Simpson no. Sono decisamente da adulti tant'è che negli USA vanno in onda in seconda serata...).
Spongebob a me e agli gnomi fa morire dal ridere. Loro praticamente vedono solo quello, eccetto il sabato quando vedono il cartone lungo che poi spesso è il film di Spongi (!). Fa parte della famiglia.

Lui e Patrick Stella: ci sono tante cose che mi piacciono di lui. Alcune sono molte lontane da me, tipo l'ottimismo. Penso che non sia proprio nel mio dna brianzolo da generazioni e me ne dispiaccio molto. Lui è sempre così positivo e sempre trae giovamento da questo atteggiamento, è un po' il Forrest Gump dei cartoni. 
Ma in assoluto la cosa più commovente e bella è la sua amicizia con Patrick la stella marina. E' un'amicizia basata sull'anello dell'amicizia (livello infanzia - chi non ha mai tentato di fondare un club segreto con l'amico/a del cuore?) e su un insieme di comportamenti rituali che li avvicina e unisce (livello adulto - il caffè la mattina prima del lavoro, le due chiacchiere al telefono la sera, il saluto via mail che non manca mai....). Com'è raccontata bene la loro storia!! E' vera. Loro, come i bambini, passano in un nano secondo dalla massima felicità allo scontro feroce, per poi rappacificarsi, piangere, abbracciarsi. Si può dire che la serie di Spongi racconti un'amicizia.

Lui, il film: tutto l'essenziale di Spongebob in 80 minuti circa. Un'avventura lunga e simpatica.





La puntata che amo: Spongi e Patrick trovano una scatola di cartone vuota una domenica pomeriggio e ne sono entusiasti. Squiddy (personaggio antitesi di Spongi, tetro, arrabbiato, pessimista, invidioso) li squadra sospettoso. I due si divertono come dei matti nella scatola, ma la cosa più incredibile è che quando entrano cominciano a sentirsi rumori reali di guerra e lotte e botte. Squiddy invidioso entra nella scatola e nulla succede. I due alla fine gli spiegano che occorre chiudere gli occhi e immaginare intensamente il gioco. Due bambini che spiegano ad un adulto come si gioca senza giochi.

5 commenti:

  1. MIB e io abbiamo fatto un figlio solo per poter vedere e parlare di sponge in pubblico senza essere ritenuti pazzi. Adesso ci servono attenuanti per gli altri 498.964 motivi per cui siamo ritenuti poco normali.

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  2. Uhm, no: non riesco a farmelo piacere, e dire che ci ho provato diverse volte...

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  3. la Bionda è ferma a PeppaPig.
    Bionda, è ora di darsi una rinnovata!

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  4. Spongebob piaceva molto a mio figlio. :-)

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  5. scusa il ritardo, sono stata qualche giorno in eremitaggio.. Lo confesso: io non lo trovo divertente.. Matt più o meno, credo non capisca l'ironia di alcune battute. Diamogli tempo e vediamo che ne dice.

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