A me piace molto perché è uno dei pochi giochi che utilizza la voce. Nella mia vita precedente (agli gnomi), ho fatto anche un corso di doppiatrice con un attore che lavorava tantissimo sulla qualità della voce. La nostra voce dice molto di noi. Soprattutto per noi donne. Una voce stridula, alta, "tenuta", è indice di poca tranquillità, di tensione, di blocco. E cantare, per esempio, ma anche urlare, aiutano a sciogliere i nodi.
Bando alle ciance.
ISTRUZIONI
GIOCO DEL VULCANO
Strumenti necessari
Dalle tre persone in sù
Svolgimento
Ci si mette tutti in cerchio mano nella mano, tipo girotondo. L'animatore dà il via e tutti insieme, sempre tenendosi per mano, ci si avvia verso il centro avanzando e contemporaneamente alzando le braccia. Quando si arriva al centro, tutti devono essere vicini vicini, con le braccia alzate, sempre con le mani giunte a formare proprio un vulcano. E poi, lentamente si torna indietro. Questo movimento è accompagnato da un: "oooooooooohhhhhhhh" che parte piano, sottovoce e aumenta man mano si diventa un vulcano, fino a esplodere nell'urlo, proprio come un getto di lava che esplode.
Quando si ritorna si è in silenzio.
Suggerimenti
La prima volta farlo solo col gesto. Già così i bambini moriranno dal ridere, soprattutto quando saranno tutti stretti stretti a formare il vulcano. Poi mettere la voce, spiegando bene il senso della lava che sale dalla pancia del vulcano fino a esplodere in uno spruzzo mostruoso!
Attenzione attenzione!
Cosa succede in genere:
- Bambino timido che non vuole giocare: lasciarlo libero di non giocare e di guardare. Poi nell'80% dei casi, arriva tutto felice a chiedere di entrare al secondo o terzo giro.
- Bambino timido che gioca ma non proferisce verbo: lasciarlo libero di non proferire. Poi nell'80% dei casi, alla seconda volta si sblocca e ogni volta che lo incontrate, anche al super, vi chiederà di fare il gioco del vulcano.
- Bambino che non riesce a smettere di ridere: ve lo tirerete dietro, trascinandolo per il vulcano avanti e indietro, perché lui o lei è piegato dal ridere. Il bambino è sbloccato e gli piace da matti!
- Bambino un po' agitato e urlatore di natura: lui impazzirà letteralmente, urlerà all'inverosimile, si tirerà fuori le corde vocali e le metterà in bella mostra, diventerà paonazzo e tenterà di urlare anche alla fine del gioco. No problem. Tutto normale. Gli abbiamo offerto l'occasione per riflettere sulla sua voce. Fermatelo e approfittatene per un dialogo a due.
Ricordiamoci che:
- I bambini non hanno più tanto l'idea del silenzio e del parlare sottovoce. Vivono in ambienti chiassosissimi (nidi o materne o elementari), sono urlatori per natura.
- Ambienti in cui il silenzio è d'obbligo sono pochissimi e anche noi genitori, in effetti, il cellulare in mano ce l'abbiamo anche mentre aspettiamo la visita dal medico.
- Per il bambino il silenzio è una costrizione, una fatica, una dura lotta. Ma come tutte le fatiche, a qualcosa serve.
Saper giocare con la voce aiuta. Cantare aiuta. URLARE AIUTA. Parlare sottovoce aiuta. E questo è il gioco migliore per iniziare!
Ma che prezioso suggerimento!!!
RispondiEliminaNon so come ringraziarti per questa condivisione!
..e poi, vogliamo parlare del corso da doppiatrice? E' intrigante questa "separazione" delle "fasi" della tua vita
questa sezione è strepitosa mammainve'.
RispondiEliminai nostri giochi senza giochi sono sempre e solo con le parole...belli questi stimoli
da provare magari prima la sera io, monello e papi, poi con i vicini di casa!
RispondiEliminaio faccio fatica a trovare contesti in cui proporlo, però questa cosa della voce è vera. Finché non ho cantato le ninnananne la voce non me la sentivo mia, me ne vergognavo. Ora meno..
RispondiEliminabello questo blog..ho tre bambini e questi giochi sono piaciuti molto..grazie!!!
RispondiEliminaIl bambino al punto 4 sembrava la descrizione di Edo!!! Grazie...
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