martedì 9 ottobre 2012

SUL VALORE DELLO SCARTO ovvero FABBRICONE 2

Il lunedì è sempre una giornata dura. 
A volte inizia tranquillamente. Altre volte, tipo ieri, inizia con un figlio col mal di pancia e con un altro col mal d'asilo e tutto appare difficile. 
Poi può succedere, sempre di lunedì, che un progetto che stavi portando avanti in una scuola venga bocciato per un motivo futile e infantile. A volte vivere troppo a stretto contatto coi bambini fa male, pensi.
Cosa fare?
Io penso alle cose belle che mi aspettano. Alle persone belle che vedrò, magari il giorno dopo. Se sono proprio messa male programmo il fine settimana. Di lunedì.

Ieri è stato un giorno così, messo male. Ma avevo una bella cosa alle 17. Un incontro con una psicopedagogista alla scuola dell'infanzia, un incontro sull'uso artistico degli oggetti.


Ci ha parlato del riciclo creativo e del riuso, degli atelier di Reggio Emilia 
Ci ha fatto vedere delle foto, ci ha fatto immaginare di poter buttare via tutti i giocattoli di casa e di poter attrezzare un atelier in casa. Insomma abbiamo un po' sognato.
Poi ci ha fatto un inciso, così prezioso per me. 
Ha detto che riutilizzare il porta uova, il tubo della carta igienica, i tappi è una cosa ottima, ma che quegli oggetti hanno già una storia quando passano tra le mani di un bambino. Hanno un passato.
Lei ci ha parlato di una cosa che più di tutte aiuta un bambino: lo SCARTO INDUSTRIALE.
Lo scarto della plastica, quando si fanno le scatole, lo scarto delle bottiglie, del legno.
Lo scarto che non ha significato, che non vuol dire nulla, che non ha storia, che non ha nè aveva una funzione. Un filetto di plastica gialla, per esempio. Tanti filetti di plastica gialla. Un ovale grigio gobboso, oppure.
Ecco, quegli scarti senza storia costringono i bambini a creare dal nulla. Fanno ripercorrere loro quello che l'artista opera e cioè una creazione dal niente, da ciò che non sia altro che un pezzo insignificante di realtà. 
Con la sola forza della propria immaginazione il bambino compie un atto artistico, ma soprattutto apprende mentre fa. Tocca, prova, sperimenta, aggiusta il tiro rispetto all'idea originale, cala nella realtà il suo magma immaginifico.
Apprendere, sentire, fare. Uniti e inscindibili.



Domenica era il mio compleanno e a questa riunione un'amica mi ha regalato un timbro e una matita. Come succede spesso tutto torna. I miei appunti li ho presi lì, perché in fondo sono stordita e non porto mai nulla con me per scrivere.
E così mi sono detta. Ok MiV, riparti da lì. Dagli scarti. Torna indietro prendi sù e lavora. Concediti il lusso di rifondare. Accogli lo scarto come un punto di partenza e scala. Butta via quello che c'è da buttare, ma i ritagli intorno tienili e ricostruisci.


PS: Intanto che io viaggiavo col pensiero, una ex-maestra della scuola raccontava estasiata cosa aveva visto in Bicocca a Milano. Così ho preso l'appunto e ho segnato il sito. Date un'occhiata. Lei aveva gli occhi che brillavano. 

7 commenti:

  1. Walter Benjamin aveva scritto qualcosa del genere. Pesco dalla rete, ma non ritrovo la prima fonte che avevo visto. "Scervellarsi pedantescamente per realizzare prodotti - siano essi immagini, giocattoli o libri - adatti ai bambini è folle (...). Sono attratti irresistibilmente dai materiali di scarto che si procurano in officina, nelle attività domestiche o lavorando in giardino, nelle sartorie e nelle falegnamerie".

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  2. Settimana scorsa sono andata al magazzino svedese dei mobili, sono uscita con materiale da imballaggio tutta felice!
    Dalle nostre parti c'è questo: http://www.remidabologna.it/
    Attendo la ricostruzione.

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  3. Trovo il suggerimento che ti hanno dato bellissimo, non avevo mai pensato che non si ottiene lo stesso effetto se gli dai un portauovo rispetto a uno scarto. Mi piace molto il concetto di creare dal nulla. Ci proverò sicuramente, ho la fortuna di avere un magazzino remida proprio vicino a casa, chissà cosa ne verrà fuori.

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  4. grazie valentina! l'ennesimo mal di gola di nicolò mi ha costretta in casa ...con grande disappunto...ci tenevo molto a partecipare all'incontro con monica negretti. leggerti mi ha, in qualche modo, reso partecipe.
    claudia

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  5. Grazie per la segnalazione di Hangar Bicocca, ho dato un'occhiata al programma e ci sono attività davvero interessanti!

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  6. Innanzitutto auguri! E poi grazie per la tua continua ricerca.
    Io ho la casa piena di scarti. Per me e ora anche per le mie figlie :)

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  7. mi ricordo che quando eravamo piccoli e andavamo in campagna per l'estate nella casa che ci ospitava non c'erano giocattoli, ma trovammo una soffitta piena di cianfrusaglie (in)utili ... una vera stanza del tesoro

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