Prima delle vacanze natalizie, sono andata dal mio libraio con caffè. Sbirciavo per qualche regalo quando il suo socio mi guarda e mi dice: "Quel libro che stai sfogliando è bello, ma l'altro lo è ancora di più!".
Erano due libri di uno stesso autore: Peter Bichsel.
Ha continuato: "E' un libro sulla letteratura che ha scritto molto prima che Pennac sfondasse col suo, anche lui è stato un maestro. E' svizzero".
Non ho tentennato e li ho comprati tutti e due.
IL LETTORE, IL NARRARE
di P. Bichsel
- comma 22 -
E' un libricino di 80 pagine denso di concetti. E' diviso in 5 lezioni e racconta, ricco di aneddoti, il concetto di letteratura di questo simpatico scrittore svizzero. Ci sono alunni, osterie, citazioni, di Goethe.
E' difficile descrivere e consigliare un saggio. Dunque mi è venuta questa idea: per ogni lezione vi scrivo delle sue osservazioni.
Storie sulla letteratura
Narrare significa occuparsi del tempo e, se viviamo la nostra vita come tempo, è perché la nostra vita ha una scadenza, come ce l'ha anche la vita dei nostri amici. (...) Ciò che resta è la tristezza dovuta alla finitudine. La tristezza non si può superare. La si può rifiutare o accettare e raccontare storie ha a che fare con il fatto di accettare la tristezza. La naturale tristezza del vivere trasforma l'essere umano in un narratore di storie.
Il narrare
I lettori sono persone che, tra l'altro, sanno avere a che fare con le domande senza chiedere subito delle risposte: che vivono nelle domande e non nelle risposte. Per la maggioranza questo può essere considerato un comportamento sovversivo.
Come cominciare - sui contenuti
Tutti noi abbiamo vissuto momenti di disperazione di fronte alle prime pagine dei grandi romanzi russi, quando non capivamo chi fosse lo zio e chi il fratello e se la zia fosse la moglie dello zio e se fosse il fratello o l'amico a essere innamorato della figlia e di chi fosse la figlia. Siamo allenati e sappiamo come si affronta il problema: si continua a leggere, prima o poi si capirà. Chi si ferma davanti alle cose che non capisce, non riuscirà più a leggere, dovrà per forza rinunciare. Generosità, snobismo, spacconeria o il "sentire" come lo intendeva Goethe sono necessari per leggere ogni genere di letteratura.
Joyce, per esempio.
Se uno scrittore che invecchia smette di scrivere, non dipende dal fatto che gli mancano gli argomenti o la forza. Forse si è scritto così tanto sul corpo che non ha più posto per niente di nuovo, non ci sta più niente sul groppone. Scrivere, in questo senso, è anche una questione di forma, dipende da quanto un autore sopporta e da quanto è disposto a portare.
Storie che ha scritto la vita
Al contrario, gli autori di letteratura d'evasione comunicazione solo attraverso i contenuti. Il lettore non impara altro che ad ascoltare, non impara invece a narrare perché normalmente la letteratura d'evasione non riflette sul narrare.
Oh, quando ho letto della disperazione davanti alle prime pagine dei romanzi russi, quanto mi sono sentita capita....
Davvero ottimo libro.
mio
RispondiEliminaGrazie della segnalazione, mi ispira l'acquisto. E poi, vedo che anche Stima è stata attratta come le api dal miele... ;)
RispondiEliminaGrazie per la segnalazione, sembra proprio il tipo di libro che piace a me. L'ho già prenotato in biblioteca...
RispondiElimina...mi piace mi piace mi piaceeeee... :-)))))
RispondiEliminala sezione come cominciare è fortissima! :-D
RispondiEliminaStupendo suggerimento!
RispondiEliminaMolto molto interessante, da annotare sicuramente!
RispondiEliminaQuando le parentele cominciavano a complicarsi io mi facevo uno specchietto riassuntivo e lo usavo come segnalibro.
RispondiEliminaPerò tutte queste considerazioni hanno una vena ironica un pò irriverente molto stuzzicante
Da prendere e leggere. belle le prime dieci righe "mi scuso", scrive!
RispondiEliminalo sto leggendo. come sempre grazie...
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