E' stato un anno scolastico intenso di storie. Ne ho lette tantissime, ai miei tre gnomi, nelle scuole, nelle biblioteche. Un po' grazie all'assodata amicizia col Tommaso, un po' perché i bambini crescono e le mamme imbiancano e leggono un poco di più.
Quando leggo mi concentro sulla storia sì, ma in modo "professionale": scandire bene, intonare, far arrivare. E' raro che dei libri pur meravigliosi ed emozionanti, si facciamo sentire in me mentre leggo ad un pubblico.
Ma pochi giorni fa non ce l'ho fatta. L'ho letto in una mattina due volte, a bambini diversi e tutt'e due le volte, le parole mi si strozzavano in gola e faticavo.
Il libro è questo:
IL FAZZOLETTO BIANCO
di V. Boldis
illustrato da A. Toffolo
La storia è quella di un ragazzo nato in Transilvania, in Romania. Della sua vita semplice e dura. Di una mamma affettuosa e di un padre duro, "generale" con se stesso e con gli altri, come racconta il protagonista. Il bambino lavora, va a scuola e diventato più grande comincia a combinare dei guai. Il papà lo picchia. E lui scappa dagli amici. Solo quando la mamma stende dalla finestra un fazzoletto bianco, lui può tornare a casa, perché la rabbia per padre è svanita.
Un giorno il bambino diventato ragazzo decide di lasciare la sua terra e il padre ferito dalla rabbia e dalla tristezza gli ammonisce di non tornare più.
Passano due anni, ma la nostalgia vince sul protagonista che scrive una lettera alla madre chiedendo di essere accolto di nuovo e di stendere un fazzoletto bianco alla finestra.
Dopo un lungo viaggio il ragazzo arriva, decide di percorrere a piedi gli ultimi chilometri che lo separano da casa sua, ma camminando nota che la casa non c'è. Al suo posto ce n'è un'altra.
Non ve lo racconto il finale, perché è quello che fa piangere ed emozionare.
E' quello che fa aderire alla mia pelle la pelle di quella madre. E' quello anche che mi fa accelerare il cuore quando il ragazzo racconta:
"Man mano che mi avvicinavo, il cuore mi batteva sempre più forte. Speravo con tutta l'anima di trovare il fazzoletto bianco appeso alla finestra."
E' un libro dai tratti forti come l'illustrazione. Che ha la decisione del nero più nero, aggiunto al tentennamento delle linee spezzate, sottili.
Con molte descrizioni di spostamenti di cuore, di emozioni, e di speranze e di felicità.
E' un libro che racconta ai bambini benissimo il tema del Ritorno. Del ritorno di chi è partito e di chi è rimasto, mettendo la lente d'ingrandimento sul rapporto genitori-figli.
"Decisi di andare avanti comunque, per vedere, per capire... Mi misi a correre con il cuore in gola e quando finalmente arrivai vicino, capii tutto."
Libro che non conoscevo... ma che ora voglio leggere. Sembra davvero meritevole.
RispondiEliminaAccidenti che storia! Per il nano e' decisamente troppo presto ma a me e' venuta voglia di leggerlo. Lo cercherò, grazie!
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