mercoledì 16 gennaio 2013

OCCHI UBRIACHI ovvero MIRO' e MCCURRY

Durante una pausa delle nostre malate vacanze, siamo stati a Genova. La meravigliosa, fredda, romantica, ventosa, invernale Genova.
Siamo andati a vedere due mostre:


Mirò mi si è appiccicato agli occhi. Non avevo mai visto i suoi lavori dal vivo. 
Noi e i bambini con alle orecchie la guida, ascoltavamo direttamente le parole dell'artista. I bambini si sono rifiutati la guida per loro, hanno scelto quella degli adulti, più ricca, contornata di foto e filmati. Beate audioguide.
Io amo di Mirò l'uso del colore, quei neri netti, solidi, forti. E poi le figure fluttuanti, le presenze vive che si formano nei suoi quadri. 
E poi di lui mi piace la passione che traborda, il fatto che abbia lavorato fino a tardissima età. Mi piace il simbolismo: l'occhio, la stella, gli uccelli. Simboli che mi corrispondono.
La cosa che poi mi ha incuriosito è stata come i bambini abbiamo letto in modo differente quello che hanno visto.
Per l'Uno, bambino tutta testa, astrattismo puro, che vive nel suo mondo, le opere di Mirò erano non straordinarie o insolite, a lui sono piaciuto, come poteva piacergli Caravaggio.
Il Due invece, che attende, riflette, tentenna, che prima ascolta le parole degli altri prima di esprimere la propria opinione, due-tre giorni dopo la visita, mi si avvicina e mi chiede: "Ma mamma io penso che se uno disegna una cosa, deve disegnare una cosa che esiste. Mirò non disegnava cose che esistono!".
Lui è il nostro realista, molto attento agli eventi, a ciò che accade, concreto, risolutivo. Per usare delle metafore cinematografiche: l'Uno è Bunuel, il Due Rossellini.
E il Tre? Pensate che dall'alto dei suoi due anni e mezzo si esimesse dall'esprimere la propria opinione? No: "Mamma, oggi siamo stati a vedere i mostri nei quadri. Erano bellissimi!".
I mostri nei quadri. Pensò che Mirò avrebbe apprezzato.
Qui tutto sulla mostra.
E qui un ottimo libro per bambini su Mirò da vedere e da sentire.


Concluso questo giro ci siamo spostati da McCurry.
E' un fotografo. E' l'autore di questa famosissima foto:


E' carrellata di ritratti.
Di fatto è una mostra sugli sguardi e dunque sugli occhi, che sono quasi un'ossessione che accomuna lui e Mirò.
L'allestimento è semplice ma davvero d'impatto. La stanza delle guerre è tremenda. Non ci sono immagini truculente per il corpo, ci sono immagini terrificanti per l'anima. I bambini naturalmente si sono soffermati molto in questa stanza e non capivano se fotografava cose vere, tanto lontane erano dalla loro vita reale: "Ma quel fucile che ha in mano quel bambino è vero?"

Qui tutto sulla mostra.
Qui un ottimo video su McCurry (sottotitolato in italiano).



3 commenti:

  1. andrò presto anch'io a vedere le due mostre al Ducale ! E che bella Genova !!!

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  2. Due mie grandi passioni, l'arte di Mirò e la fotografia di McCurry. Ho più volte scritto di loro e ho avuto anche io la fortuna di due splendide mostre a Roma

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    Risposte
    1. Io ho portato entrambe le bambine da Mirò dove c'era un adio guida per bambini veramente ben fatta ma solo la grande da Mc Curry dove l'allestimento era veramente impressionante, sembrava di essere dentro alle sue foto. Da me trovi delle immagini

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