Sì Stima, mi sono riconciliata con il carnevale. Oggi per noi era la prova generale, essendo la nostra ridente cittadina sotto il rito ambrosiano. Ma può essere che sia anche la buona, visto che sabato danno pioggia. Non c'è cosa più seria del carnevale per i miei tre. Iniziamo seguendo i carri amputati la mattina e poi la vestizione, il trucco e parrucco, la sfilata, il ritorno a casa in fretta per vedere di nuovo la sfilata mesta, quella dei carri che vanno a dormire.
Abitiamo ad un passo dalla casa dei carri, dove vengono costruiti. Iniziano prima dell'estate questi pazzi... assemblano colorano montano brigano, un cantiere meraviglioso e delle persone volenterose che alle nove di sera si rimettono i vestiti da lavoro per montare una testa di Flinstone.
Ero una bambina a cui il carnevale faceva paura, i coriandoli me li tenevo in mano e scappavo davanti ai pagliacci che davano le caramelle. Dunque, massimo rispetto per i bambini che lo temono, perché li capisco. Travestirsi è un atto difficile a volte da fare e da capire (quanto mi impaurivano gli adulti travestiti...).
Oggi sono riconciliata però. Sarà la calda giornata, sarà la fine degli innumerevoli vomitini degli ultimi dieci giorni, sarà l'epilogo della giornata...
Carnevale, bagno, latte e cinema casalingo con "La Fabbrica di Cioccolato".
Perfetto.
:) secondo me, quando si hanno figli, la prospettiva cambia decisamente. Vederli sorridere e divertirsi per un lancio di coriandoli, riconcilia con molti oscuri spettri.. Buon lunedì!
RispondiElimina@mamma c: hai proprio tanta tanta ragione... e buon lunedì anche a te!
RispondiEliminaanche noi abbiamo dato ieri mattina...e chissà perchè, g. ha l'urgenza di raccontare che ha fatto la guerra di coriandoli alle maestre del nido! cioè, le dobbiamo andare a trovare apposta per quello!!!
RispondiEliminaChe bel racconto... dalle foto si vede il bellissimo sole che sicuramente aiuta!
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