giovedì 19 gennaio 2012

DAI GESSI AL PM10 ovvero SULLE PAURE E LE DIFESE

Questa notte tra un vomitino e l'altro rimuginavo su due commenti lasciati al post di ieri, quelli sentiti di Sibia e di MammaF e mi dicevo se la nostra scelta non fosse stata una leggerezza a scapito della nostra salute.
Però no, MiV! Proprio tu, tu che scandagli ogni minimo particolare, tu, così ipocondriaca, così sospettosa di tutti gli agenti esterni (ma anche qualcuno interno) al tuo corpo....

Sono nata nel 1975, un anno prima del disastro di Seveso. E io abito a pochi chilometri. Il K. che ha 10 anni più di me, mi racconta che la Milano-Meda (tuttora una delle principali vie di collegamento tra Milano e il nord) era circondata da delle reti, come se la diossina fosse un mostro e non qualcosa che gira nell'aria.

Nel 1986, Cernobyl. Ricordo perfettamente mia mamma angosciatissima per il cibo, non sapeva cosa comprare, come fare, a chi chiedere.

Mi pare normale che le mie antenne formatesi in quegli anni si siano rese molto sensibili. In più il K. è peggio di me, che queste cose le ha vissute da più grande.

Era il 2008 quando per la prima volta abbiamo visto questa immagine:


La fonte è l'Agenzia Spaziale Europea.
Il K. che è davvero incapace tecnologicamente parlando, ma che quando qualcosa gli interessa arriva alle competenze di Bill Gates, aveva trovato una mappa (che non riesco a scovare) che vedeva benissimo nel dettaglio i contorni di quella macchia rossa. Quella macchia rappresenta il diossido di azoto
In sostanza noi "padani" (l'inquinamento atmosferico mi pare l'unica cosa che unisca la pianura!!!) siamo sommersi da innumerevoli agenti inquinanti, tra cui il famoso PM10 (che non è tra i più pericolosi), come avevo mostrato pochi mesi fa in questo post
Ora è pure arrivata la neve chimica!!!
Noi per varcare la fatidica soglia dovremmo andare a vivere dopo Moltrasio, sul lago di Como.

Si può dire che quella mappa è stata il motore che ci ha fatto spostare qui, a bordo del bosco. 
Cosa centrano i gessi con tutto questo?

Centrano perché noi in effetti abbiamo paura di quello che ci respiriamo. Abbiamo dei figli affetti da dermatite atopica, di cui uno in forma acuta, e quindi non solo i polmoni, ma anche la pelle ci dice che l'aria fa schifo.
La medicina cinese dice che la vita (e la sua qualità) dipende dall'aria che respiriamo e dal cibo che mangiamo. Ecco, sul cibo agisco e spendo capitali al negozietto bio sotto casa, fidandomi della loro ventennale esperienza e propinando zuppe d'avena decorticata ai miei figli che spesso non apprezzano.

Per l'aria cambiamo casa e cerchiamo di andare via durante ponti e ferie, seguendo il suggerimento di mia cugina medico.

Ma poi...

Poi ci sono le vernici dei mobili che sono dannose e noi abitiamo in un'esposizione Ikea. E poi ci sono le eventuali esalazioni del riscaldamento a pavimento.  E poi ci sono le vernici dei muri che ci hanno indotto a usare la calce e le vernici ad acqua. Poi ci sono le tubature nuove dell'acqua che rilasciano schifezze. Poi....

Poi abbiamo abitato dieci anni circondati dall'amianto.
Finché un giorno, parlando con il nostro architetto che è anche un caro amico, ci disse che lui da piccolo giocava in cortile con l'amianto, ci faceva delle costruzioni, perché si rompeva facilmente.

Ecco, lì ho capito che posso tamponare e che devo tenermi informata per la salute dei miei figli, ma ho anche capito che l'idea di controllare tutto è perdente in partenza, che bisogna avere a volte anche il coraggio di lasciare andare un po'. E' un diritto che sento di essermi meritata, proprio perché da questo stesso diritto mi sento così schiacciata.

5 commenti:

  1. Concordo pressochè su tutto, in merito all'esposizione outdoor a cui siamo condannati (anche se, fuori dalle grandi città, la situazione non è drammatica e te lo dice una che si è fatta misurare aria e campi e.m. nel giardino abitando a 20 km da una media città).

    Relativamente all'esposizione indoor dei microinquinanti invece dissento un po', proprio perchè mi occupo (direttamente e indirettamente) di progettazione delle case nuove: i materiali con cui sono costruite sono a norma di leggi decisamente severe e questo vale anche per i mobili IKEA che hanno protocolli di controllo interni molto severi (mi ero informata quando ho comprato la cameretta di Simo). Diciamo che le cose nuove, se emettono odori ai primi usi, non è detto che per forza siano dannosi; invece l'uso prolungato di gessi o materiale pulviscolare secondo me può fare la differenza in una casa, perchè non si limita a poco tempo.
    PS. grazie della gentile citaizone nel post di oggi e un abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te!! Sul fatto che abitare in campagna non sia necessariamente una cosa buona me lo diceva anche il mio pediatra che vive metà della settimana nel Chianti. I tassi di dermatite atopica sono altissimi e gli inquinanti, dovuti alle continue irrorazioni dei vigneti, circolano nell'aria quanto in città, anche se di tipo diverso. Una recente ricerca (fonte La Repubblica - agosto 2010) legava i pesticidi e la sterilità maschile, notando che colpiva moltissimi agricoltori...
      Quanto ai gessi mi dico: noi ci scriviamo una volta alla settimana, ma a scuola Gnomo Uno? Per sei ore in una minuscola classe....

      Elimina
    2. Infatti è deleterio pure quello in realtà, ma proprio perchè sono già esposti a scuola, a casa magari li userei con moderazione.

      Piuttosto andrei (e io lo farò alla Scuola Elementare) a fare informazione rompiballe alle maestre: http://www.nannimagazine.it/articolo/6473/Inquinamento-piu-attenzione-alla-qualita-dell-aria-nelle-scuole
      http://pubblicaistruzione.comune.mantova.it/content/view/338/41/

      Elimina
  2. L'inquinamento è una di quelle cose che mi angosciano di più perché credo di non poter far niente per migliorare la situazione :-(

    RispondiElimina
  3. l'equilibrio tra controllare e lasciare andare è sempre delicato. Anche noi, sempre in pieno dilemma!!! :-)

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...