Come parte del grande ciclo della natura, siamo tutti destinati a morire. E poiché la natura ci ha dotato di un cervello più complesso di quello degli animali, sappiamo anche che un giorno moriremo, sebbene la medicina allontani il momento in cui ciò accadrà. Questa certezza ci spinge a dare un senso alla nostra esistenza e a lasciare delle tracce del nostro passaggio sulla Terra. Ecco perché pensiamo, creiamo opere d'arte, inventiamo e fabbrichiamo ogni genere di cose, trasformiamo il mondo, conquistiamo lo spazio e costruiamo tombe per i nostri morti. Perché, se la cultura non ci permette di modificare la nostra natura mortale, ci aiuta però a prenderne coscienza, ad accettarla e a superarla.
venerdì 12 novembre 2010
SULLO SCIOPERO DELLA CULTURA ovvero GRRRRRRR!!!
Girovagando stamattina tra i miei blog preferiti, mi sono imbattuta in questo meraviglioso post di Buntblume dove ho appreso che oggi c'è lo Sciopero della Cultura. Per gridare il mio GRRRRR di disapprovazione per i tagli pubblici in questo settore, pubblico la definizione di cultura VS natura che il libro che recensisco questa settimana (Il libro dei grandi contrari filosofici) dà:
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